Il settore giovanile è il cuore dello sviluppo del basket moderno, un percorso che va oltre il talento individuale per costruire giocatori completi e autonomi.
Massimo “Cedro” Galli, allenatore di grande esperienza, ha condiviso con noi la sua visione sulla formazione nel settore giovanile, delineando i tre pilastri fondamentali per la crescita di un atleta.

 

Un Percorso tra Settore Giovanile e Prima Squadra

Massimo Galli ha iniziato la sua carriera nel settore giovanile, sviluppando competenze fondamentali nella crescita di giovani talenti. La sua esperienza si è poi evoluta portandolo ad allenare squadre senior, con successi di rilievo come la vittoria dello scudetto con Varese, dove ha ricoperto il ruolo di vice allenatore. Successivamente, ha conquistato la Supercoppa da capo allenatore, consolidando la sua reputazione nel basket professionistico.

Negli ultimi anni, il suo percorso lo ha portato a ricoprire un ruolo chiave all’interno di Bertram Derthona, dove oggi si occupa di scouting e gestione dirigenziale. Questa transizione gli ha permesso di mettere a frutto l’esperienza maturata nel corso degli anni e di contribuire alla crescita del club in una nuova veste.

 

I Tre Pilastri della Formazione nel Settore Giovanile

Secondo Galli, per costruire giocatori pronti per il basket professionistico, è necessario basarsi su tre pilastri fondamentali:

  1. Definizione degli Obiettivi della Società

Il primo passo nella crescita di una squadra giovanile è stabilire con chiarezza gli obiettivi della società. Ogni realtà ha una visione diversa e l’allenatore deve allinearsi per sviluppare un progetto tecnico coerente. Solo dopo aver definito una direzione chiara, si possono fissare le priorità per la crescita dei giovani talenti.

  1. Valorizzazione del Talento Locale e Integrazione di Prospetti Futuribili

Uno dei punti cardine della filosofia di Galli è quello di valorizzare i giocatori del territorio, offrendo loro le migliori opportunità di crescita. Tuttavia, quando necessario, è fondamentale integrare la squadra con talenti esterni. L’inserimento di nuovi giocatori deve avvenire con un’idea chiara: puntare su atleti futuribili per l’alto livello, capaci di colmare eventuali lacune all’interno del roster e di integrarsi con il gruppo esistente.

  1. Sviluppo dell’Autonomia del Giocatore

Per Galli, formare un atleta significa prima di tutto formare una persona. Conoscere il giocatore a livello umano è un passaggio essenziale prima di costruire un rapporto di allenamento o reclutamento. L’obiettivo finale è quello di rendere il giocatore autonomo in campo, capace di prendere decisioni in tempo reale senza dover dipendere costantemente dalle indicazioni dell’allenatore. Un atleta consapevole e maturo sotto il profilo caratteriale ha maggiori possibilità di crescere in un ambiente professionale, evitando errori di percorso e migliorando la sua capacità di gestire le sfide della carriera sportiva.

Preparazione Atletica: Un Equilibrio tra Tre Elementi

La crescita di un giocatore nel settore giovanile non può prescindere da un lavoro che tenga in considerazione tre aspetti fondamentali:

  • Tecnico-tattico: l’acquisizione delle competenze di gioco essenziali.
  • Atletico: il miglioramento delle capacità fisiche e della resistenza.
  • Mentale: la costruzione di un mindset vincente e resiliente.

L’integrazione di questi tre fattori è la chiave per creare atleti completi e pronti per il basket professionistico.

 

Il Prototipo di Giocatore Ideale

Alla domanda su quale sia il prototipo di giocatore che vorrebbe vedere emergere dal settore giovanile, Galli ha risposto con una visione chiara: un atleta autonomo, capace di prendere decisioni in campo senza dipendere costantemente dalle indicazioni esterne.

Un giocatore deve sapersi muovere, leggere il gioco e trovare soluzioni in autonomia. Questo approccio non solo favorisce la crescita individuale, ma contribuisce anche alla costruzione di squadre più solide e reattive. Ovviamente, nel contesto di un settore giovanile di alto livello, l’obiettivo è quello di formare atleti che possano poi giocare in prima squadra, a prescindere dalla categoria (A1, A2, B1, B2).

 

Settore Giovanile: La Chiave per Formare Campioni del Domani

L’intervista a Massimo “Cedro” Galli ci ha offerto uno sguardo approfondito su cosa significhi realmente allenare, formare e costruire nel mondo della pallacanestro. Il suo percorso, che spazia dal settore giovanile alla prima squadra, fino al ruolo di scouting e dirigenza con Bertram Derthona, è la dimostrazione di come il basket sia un processo di crescita continua, sia per gli atleti che per gli allenatori.

Seguici su Instagram, Facebook e Linkedin per altre interviste esclusive e contenuti sul mondo del basket giovanile e professionistico!